Presentazione


lunedì 9 luglio 2012

LA SINDROME DA INVERSIONE LABIO-RETTALE


La sindrome da “inversione labio-rettale”, più volgarmente conosciuta come “diarrea verbale”, è una malattia degenerativa che sembra affliggere in maniera più o meno grave un adulto su dieci.
Ricerche approfondite dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicate nel febbraio scorso, hanno tracciato un primo profilo di tale sindrome. Alcuni scienziati hanno monitorato per un periodo di un mese, cento individui affetti da questo tipo particolare di diarrea, e i risultati di questo studio sono a dir poco sorprendenti.
Oggi è possibile sapere quali sono i sintomi della malattia, come progredisce, e quali sono gli stadi di sviluppo della stessa.
È ormai noto, per esempio, che il diarroico “tipo” è un individuo che gode apparentemente di buona salute e che conduce una vita apparentemente normale.
Sembrerebbe (ma gli scienziati non osano ancora sbilanciarsi) che si tratti di una malattia ereditaria, (il 75% dei genitori dei pazienti studiati ne è affetto) e che in età adolescenziale si manifestino  i primi sintomi.
Il “diarroico verbale”, nello stadio evoluto, è una persona assolutamente incapace di stare zitta. Egli emette parole in sequenza ad un ritmo forsennato, e gli intervalli del flusso vocale, in verità assai pochi, sono scanditi solo dall’accensione di una sigaretta, o dalla necessità di abbeverarsi.                                          
A tale incapacità di autocontrollo, si aggiunge l’assoluta incapacità di sintesi, ed è così che egli può parlare ininterrottamente per molti minuti, allungando a dismisura aneddoti che un soggetto sano giudicherebbe di scarso interesse.
Stando a quanto dicono gli scienziati il sintomo che segna il punto di non ritorno dalla malattia sarebbe “il racconto delle vacanze”, qualora esso si prolungasse oltre la soglia critica dei 30 minuti.
Molto spesso tale racconto inizia in totale assenza di un contesto adeguato e di un filo logico-consequenziale, si origina semplicemente con l’interruzione dei dialoghi altrui.
Il “diarroico” inoltre non ascolta gli altri, ed è in grado di sovrastare colui che cercasse di zittirlo con un racconto di emergenza.
È stato inoltre notato un atteggiamento nocivo che talvolta gli individui sani assumono nei confronti del malato. Infatti, pur accorgendosi che il soggetto in questione stia parlando in maniera innaturale, toccando picchi di frequenza elevatissimi in corrispondenza di argomenti che ignora, può accadere che l’ascoltatore, nel tentativo di preservare il proprio equilibrio psicofisico, si limiti ad annuire passivamente, cessando di fatto quell’attività intellettuale “critica” tipica dell’uomo occidentale.
Questo fenomeno rischia di avere effetti deleteri sul malato, che, in assenza di critiche ed obiezioni, finisce per ricoprire ruoli di leadership all’interno di una comunità. Ciò comporta da un lato il verificarsi di un aumento del numero degli ascoltatori, e di conseguenza un acutizzarsi della diarrea, dall’altro può dar luogo a fenomeni di emulazione, innescando così una reazione a catena impossibile da controllare.
È importante invece, una volta individuato il problema, chiedere l’aiuto di un medico specializzato che, dopo accurate visite sarà in grado di suggerire la migliore soluzione terapeutica.
Bisogna tuttavia ricordare che nonostante i passi da gigante compiuti dalla ricerca negli ultimi anni, ad oggi non esiste ancora una cura definitiva per la “sindrome da inversione labio-rettale”: le terapie attualmente in uso, che variano dall’innesto di speciali pannoloni di titanio nelle corde vocali, all’agopuntura, non offrono ancora una risposta definitiva per quello che il ricercatore Hairot Hilcatz, a capo dell’equipe dell’università di Berna che sta studiando la sindrome, ha definito “Il flagello del terzo millennio”.



2 commenti:

  1. Qualcuno ti ha raccontato le proprie vacanze e nella tua proverbiale pazienza, mentre ti limitavi ad annuire hai elaborato questo impeccabile lavoro scientifico?
    Ciao Pollice!

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  2. Gentile Neandertall,
    ti ricordo che stai parlando di costosissime ricerche.

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