Presentazione


martedì 31 luglio 2012

La Calda Estate 2012







Fa caldo, come al solito le città italiane sono invivibili, come al solito vecchi e bambini sono i più sensibili alle alte temperature, come al solito dobbiamo mangiare frutta e verdura, come al solito le giornaliste di Studio Aperto, nelle edizioni straordinarie dedicate al caldo, intervistano a caldo qualche bel culo che ha caldo.
Un tizio va a vedere Batman con un AK-47 e fa una strage, uno squalo australiano si nutre di surfisti, bruciano molti km di boschi e i ghiacciai della Groenlandia si stanno sciogliendo.
Iniziano gli europei di calcio e un pensiero va ai terremotati. Gli italiani, grazie a Balotelli, scoprono che i neri dopo tutto sono quasi come noi, si annunciano tempi difficili, la domenica il Papa bofonchia cose incomprensibili.
Ecco le Olimpiadi, e un altro pensiero va ai terremotati,  nessuno rompe più i coglioni  con lo spread, una bambina cinese di quindici anni dopo aver nuotato più forte di Phelps attende le altre a bordo vasca facendosi la barba.
La trattativa stato mafia è una cosa molto grave ma guai a chi la indaga, il P.M. Ingroia va in Guatemala a calci nel culo, Borsellino era un grande, Falcone era un grande, ma che nessuno rompa le palle. Napolitano lancia un monito, Casini vuole “serietà”, Bersani chiosa qualcosa, Di Pietro aggiunge qualcosaltro, e il PDL cambierà il suo nome in “Unione Delle Forze Interstellari Per La Pace Ultrasonica Eterna”.
“E sti cazzi... Che post di merda...” dirrà, a ragione, l’attento lettore.
Concordo.

lunedì 30 luglio 2012

IL LUNEDI' ALTERNATIVO III

LUNEDI' 30/07/2012 - MADE IN ITALY

Oggi non proporremo nessun documentario di approfondimento sul rock alternativo in Italia, ma solo alcuni video di diversi gruppi.


UFOMAMMUT: terzetto Piemontese famoso all'estero (con tour internazionali) e semi-sconosciuto in Italia. In attività dal 1999, 7 dischi all'attivo di cui un fresco fresco dal nome ORO. Prodotti niente meno che dalla NEUROT RECORDS (etichetta appartenente ai NEUROSIS -quasi un miracolo trovare un produttore per chi fa questo tipo di musica, loro sono addirittura sotto i Neurot). In concerto al MUSIC W FESTIVAL  a Castellina Marittima il 13/8/2012 insieme ai Gandhi's Gunn.
DOOM/SLUDGE/STONER/PSYCH
http://www.neurotrecordings.com/home.php


GANDHI'S GUNN: 4 pieces' band form GENOVA sono al loro secondo album dal fantastico nome "the longer the beard the harder the sound", anche loro in concerto in concerto al MUSIC W FESTIVAL a Castellina Marittima il 13/8/2012 insieme a UFOMAMMUT.
DOOM/STONER/PSYCH/SPACE

STONERKEBAB: gruppo di Prato, come al solito più noti all'estero che in partia con (credo) solo un disco all'attivo chiamato SUPERDOOM, il quale contiere una fantastica cover riarrangiara di ASTRONOMY DOMINE dei Pink Foyd...eccola

LE SCIMMIE: fantastico duo (chitarra e batteria) di Vasto con un disco autoprodotto uscito giusto pochi giorni fa -DROMOMANIA- trovabile per intero su youtube (ascoltatelo tutti perche è bello -per i più delicati scorrere fino al min 6:50 circa)

di seguito un video molto bello dei SHININ' SHADE da Parma e uno dei LUNAR DUST



E POI ANCHE ALTRI COME: Zippo, Midryasi, Acajou, Atomic Workers, Gum, Devoggol, Morkobot, Lento, Ojm, Mexican Chili Funeral Party

giovedì 26 luglio 2012

Adotta un'azienda in crisi!!


C’è Crisi! C’è tanta crisi!! Il petrolio alle stelle, elevata inflazione globale, pesanti recessioni e vertiginosi crolli di Pil in numerosi paesi  del mondo occidentale , crisi creditizia con conseguente crollo di fiducia dei mercati borsistici: un disastro!!
Lo sappiamo, i media post berlusconiani ci martellano : spread, speding review, eurobond, Hedge found, credit crunch e budello di tu ma’, siamo diventati tutti esperti economisti e sappiamo perfettamente di nuotaVe nella meVda (come direbbe Giulietto Tvemonti).
Il cuore di questa crisi è l’Europa e in Europa l’Italia è uno degli anelli più deboli: disoccupazione alle stelle, classe politica inesistente, Berlusconi che vuole ricandidarsi alle prossime elezioni e poi smentisce e poi smentisce di aver smentito, crescita economica pari a zero… non sto qui ad elencare quello che già sapete.
Che cosa possiamo fare noi baldanzosi giovani di oggi, laureati, dottorati, masterati, freschi di corsi, con innumerevoli concorsi alle spalle, padroni della tecnologia, noi che abbiamo visto, letto e viaggiato più dei nostri genitori, indipendenti, ipertecnoligizzati…. Che cosa possiamo fare noi per avviare un processo risolutivo che si opponga a questa inesorabile discesa verso il nulla cosmico??
Ecco la soluzione: “Adotta un’azienda in crisi!”


“Adotta un’azienda in crisi” è una ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) che nasce grazie al patrocinio di tutti i Ministeri.
AAC organizza periodi di volontariato di durata minimo 3 mesi, rinnovabili di volta in volta e senza preavviso, all’interno di enti pubblici e privati.
Il volontario deve rendersi disponibile dalle 8 alle 12 ore al giorno, potrà svolgere da mansioni semplici come fare fotocopie o portare caffè al diretto superiore, fino a mansioni delicate e di responsabilità che gli permetteranno di mettere a frutto tutte le conoscenze acquisite durante il proprio percorso di studi.
Il volontario partecipa alle attività dell’azienda in crisi a titolo gratuito mettendo a disposizione tempo, capacità e risorse, dando disponibilità anche i sabati, le domeniche e i festivi (mica possiamo abbandonarle così ‘ste povere aziendine no??!)
Vuoi aderire anche tu a questa fantastica iniziativa?
I requisiti richiesti sono la condivisione dei valori e dei principi costitutivi dell’azienda ospitante; gratuità nell'operare a sostegno dell’impresa in cui si opera; senso di responsabilità nell'assunzione degli impegni; capacità di lavorare in gruppo nel rispetto delle modalità operative previste.

NON CHIEDERTI COSA POSSONO FARE GLI ALTRI PER TE, MA COSA TU PUOI FARE PER GLI ALTRI!!!

mercoledì 25 luglio 2012

L'angolo Della Ona


Eccomi qua con due ricette che mi hanno colpito molto appena le ho lette! Hanno stuzzicato la mia curiosità! Ho scelto un primo ed un secondo di pesce,visto il periodo secondo me sposano benissimo!Cosa c’ è di meglio di una bella cenetta  di pesce con ottima bottiglia di vino bianco ghiacciata? Magari cucinata anche in compagnia! Trattandosi di pesce può essere un po’ costosa e anche un pochino laboriosa, ma d'altronde una fettina la sanno fare tutti no?:-)  Le due ricette sono collegate tra loro poi scoprirete perché .Come primo piatto vi aiuterò a preparare spaghetti alle vongole e code di scampi. E come secondo medaglioni di salmone al pepe verde. Considero le porzioni per quattro persone. Ingredienti: 300 g di spaghetti  -  1 kg di vongole  -  2/3 code di scampi a persona (freschi o surgelati)  -  olio  -  1 bicchiere di vino bianco  -  prezzemolo  -  sale  -  3 alici sottolio  -  2 cucchiai di pane grattugiato  -   2 bicchieri di passata di pomodoro  -  sale grosso .
Mettete le vongole in un colapasta e poi a mollo in acqua fredda con sale grosso per spurgarle per circa due ore.Sgusciate le code di scampi e togliete il filetto nero. Versate in una padella un po’ di olio e il bicchiere di vino bianco, metteteci le vongole, coprite con un coperchio e fatele aprire a fuoco vivace, ci vorranno 6/7 minuti. Nel frattempo preparate un brodo vegetale,riempite un pentolino per metà di acqua,mettete mezza cipolla, sedano, una carota e le teste degli scampi appena puliti, fatelo andare a fuoco lento per quindici minuti(questo brodino servirà anche per il secondo piatto)Scaldate il pomodoro con alcune alici,  il sale e l’olio a piacere. Cuocete gli spaghetti molto al dente.Passiamo il brodo con un colino e lo uniamo al pomodoro(due bicchieri circa). Aggiungete gli spaghetti, le vongole e le code di scampi e  finite di cuocerli. Verso la fine metteteci il pane grattugiato e il prezzemolo. E il primo è servito!


Ora prepariamo i medaglioni: in una padella mettiamo olio e cipolla a dadini, facciamo soffriggere la cipolla a fuoco lento, mettiamo la salsa di pomodoro, e il brodo che abbiamo preparato precedentemente(sempre due bicchieri),ora possiamo aggiungere della panna liquida(non zuccherata)e del pepe verde in salamoia è più delicato e meno pungente. A questo punto scaldate in un tegame due cucchiai d’ olio e adagiatevi i medaglioni. Fate rosolare i medaglioni a fuoco allegro su entrambi i lati non più di 5  minuti  spruzzate con il vino bianco secco e lasciatelo evaporare; a questo punto unite la salsa coprite il tegame con un  coperchio e ultimate la cottura non più di dieci minuti, e il piatto è pronto!


Vino da abbinare? Dell’ottimo pinot grigio dal colore giallo leggermente ramato, profumo intenso con sfumature di fiori campestri e dal sapore asciutto e fresco! Gradazione alcoolica: 12/13,5 gradi!
Per oggi è tutto alla prossima ricetta!!

lunedì 23 luglio 2012

Sulla tolleranza religiosa.

L'argomento è delicato e quindi cercherò di trattarlo con il massimo tatto possibile.
Da alcuni mesi mi trovo, per ragioni di lavoro, a stretto contatto quotidianamente con una trentina di operai marocchini di tutte le età, dai 20 anni ai 50.
In questa parte di Lombardia dove lavoro c'è grande richiesta di manodopera e così una quantità veramente enorme di marocchini abitano queste terre. Sono una comunità quasi per niente amalagamata con la gente del posto, nonostante ormai siano decenni che vivono qui. Questo perchè la gente non li tollera. Sento discorsi e commenti di persone italiane che frequento che non sono affatto civili e spesso intrisi di un odio ottuso e cieco.
Detto questo, ci tengo a dire che nonostante nell'azienda dove lavoro sono spesso trattati come dei deficienti, come dei bambini  utilizzando spesso urla e minacce, per quanto mi riguarda ho cercato subito di instaurare un buon rapporto con loro e nonostante io sia il loro diretto superiore ho sempre cercato di essere morbido, contravvenendo agl' ordini dei miei superiori forse a discapito della mia autorità. Mi sono sempre detto però che i loro sorrisi e la loro amicizia mi ripagava completamente di questa perdita e ero felice di non ricevere l'odio e la rabbia che invece riseravo agli altri superiori.
Con uno di loro ho particolarmente un bel rapporto, si ride si scherza quando il lavoro rallenta. Dato che sono nel mese di Ramdan mi sono sentito quasi privilegiato dal poter fare domande sulla loro religione, sugli usi e i costumi che gli impone e su come li vivono e loro mi hanno sempre risposto volentieri e garbatamente, contenti che un italiano gli domandasse certe cose su una questione per loro così importante.
Oggi però è successo un disastro. Uno di loro, un ragazzo di 32 anni con il quale parlo più spesso mi ha chiesto scherzando quando io avessi intenzione di cominciare il Ramadan e io ho risposto con il solito sorriso con non lo avrei mai cominciato, perche non sono musulmano ma neanche cattolico o ebreo. Gli ho detto che non credo nell'esistenza di Dio. Lui sempre sorridendo ma un po meno ha cominciato a farmi domande del tipo, chi è che giudica il tuo operato alla fine?; per che cosa vivi? ecc fino a chiedermi nel suo italiano stentato, in quanto tempo la terra e le montagne si sono formate  e io ho risposto, intuendo già di essermi messo nei guai, che ci sono voluti milioni di anni e lui incredulo e con gli occhi spalancati mi ha risposto quasi urlando: No, 6 giorni Federico, 6 giorni.
Intanto io con un sorriso torno al lavoro e loro iniziano a parlottare, si scambiano risate e occhiate quando passo e lanciano qualche parola in arabo e qualcosa in italiano che io afferro male.
Ad un certo punto uno di loro che si è sempre dimostrato amico mi dice con fare sibillino, di stare attento, che non tutti lì erano uomini ma ci sono anche tanti "bambini" e che possono farsi coraggio l'un con l'altro e dopo ..... e dopo una pedana di merce è caduta al suolo e tutti sono corsi là a cercare di recupoerare qualche cosa e io non sono riuscito ad afferrare cosa volesse dirmi il mio amico. Ho continuato il mio lavoro e il ragazzo con il quale tutto è comincito è venuta da me dicendomi di dirgli cosa quel "bastardo" mi aveva detto, cosa quel "figlio di puttana"  mi aveva detto di lui.
Io non ho spiegato niente, gli ho detto che mi dispiaceva, che avevo sbagliato a parlare di un argomento così delicato in un modo troppo leggero e in una situazione poco adatta. Non ho più rivolto parola a nessuno e dopo poco il lavoro è finito e me ne sono tornato a casa.
Il punto è che io ragiono con la mia testa, la testa di uno che ha smesso di credere in dio e in tutte le cose che lo circondano ormai da anni e vado anche piuttosto fiero del percorso che mi ha portato a questo punto. Sono una persona civile, educata e razionale che prova a fare del suo meglio solo per se stesso e per la sua coscienza e non certo per un premio post-mortem e questo mi riempie di orgloglio. Ciò non toglie che ho un profondo rispetto per ogni religione, cultura, opinioni diverse dalla mia. E che anzi se fossi costretto a scegliere una religione tra le monoteiste sceglierei sicuramente l'Islam perche mi sembra la più seria e la più radicata nella vita del singolo.
Quanto accaduto però mi insegna che non tutti sono ben disposti a trattare con malleabilità certi argometi, non tutti rispettano le opinioni altrui, neanche chi è sempre maltrattato e umiliato, solo e isolato e neanche il trovare una persona amica e sorridente in un mare di gente ostile li può portare alla tolleranza.
Io da domani sarò meno sorridente e meno socievole, non perche serbi rancore, ma perche per svolgere bene il mio lavoro a questo punto devo avere polso e riguadagnare autorità, fino a che vedrò in loro la voglia e il desiderio di comunicare con me in amicizia. Non mi aspetto certo delle scuse, ma ciò non toglie che la mia ingenuità mi ha inferto un'altra piccola ferita e che avrei volentieri mangiato il Kebap che mi avevano invitato a dividere con loro al calare del sole. Purtroppo dopo quanto detto lo mangeranno da soli e io mangerò del maiale bevendo lambrusco.
Voltaire non c'ha insegnato ancora niente.

IL LUNEDI' ALTERNATIVO VOL. II

LUNEDI' 23/07/2012 -lysergic wurstel & KRAUTROCK

Il pesantissimo e fondamentale documetario di oggi è su uno dei movimenti musicali più sperimentali e senza compromessi del XX sec. Finita la seconda guerra mondiale una generazione di ex-bambini tedeschi ha voluto creare qualcosa che spazzasse via tutte le scorie e i fantasmi nazisti, affermando (in puro stile tedesco) tutta la loro germanicità. Il KRAUTROCK non ha voluto imitare i modelli di musica esportati da UK e USA alla fine delgi anni '60, ma ha creato qualcosa di assoultamente nuovo attraverso un percorso sperimetale che affonda le radici nella musica classica e in qualche modo nelle riminescenze di un paganesimo atavico. Guidato dalla grande capacita di astrazione e dall'immenso potere immaginifico tipico dei tedeschi  il movimento non rimane solo musicale ma coinvolge altre arti come il cinema: Vim Wenders, Rainer Werner Fassbinder, Werner Herzog. Da qui nasce tutta la musica elettronica, ambient, trance, miniml, techno.... Il documentario è della BBC e sfortunatamente è senza sottotoli, il che rende le interviste ai protagonisti con fortissimo accento tedesco difficili da seguire.



BBC review
Documentary which looks at how a radical generation of musicians created a new German musical identity out of the cultural ruins of war.
Between 1968 and 1977 bands like Neu!, Can, Faust and Kraftwerk would look beyond western rock and roll to create some of the most original and uncompromising music ever heard. They shared one common goal - a forward-looking desire to transcend Germany's gruesome past - but that didn't stop the music press in war-obsessed Britain from calling them Krautrock.



Da Monaco i Colour Haze al DUNA JAM in Sardegna 2010; STONER/KRAUTROCK

Luoghi comuni e vita reale: l'impiegato comunale


I luoghi comuni sono degli stereotipi tendenzialmente innocui e infondati, figli della mistificazione e dell’irrazionalità, che permettono di troncare definitivamente un discorso ben avviato o una conversazione da bar (la culla del luogo comune) che di solito riguarda temi come la politica, il meteo o la disponibilità sessuale di tutte le donne.
 
Ecco alcuni esempi di luoghi comuni molto diffusi: “Non ci sono più le mezze stagioni”, “I giovani di oggi non hanno voglia di fare nulla”, “Le donne al volante sono un pericolo costante”, “Le donne sono tutte puttane”.
La principale caratteristica del luogo comune è la banalità, e quindi la sua accettazione acritica con conseguente approvazione incondizionata.
Detto questo e quindi pontificata la mia posizione sui luoghi comuni devo però affermare che ce n’è uno in particolare che costituisce l’eccezione a questa mia personalissima regola critica: “l’impiegato comunale non ha voglia di lavorare e ruba lo stipendio!”.
Sebbene mi senta come posseduta dallo spirito di Brunetta nell’affermare tale considerazione sui dipendenti delle amministrazioni pubbliche, per esperienza personale posso dire con certezza che “NON HANNO VOGLIA DI FARE UN CAZZO E SCALDANO LETTERALMENTE LA SEDIA COL CULO”[cit. “Luoghi comuni”, D. Pied Piper, Oxford ed.2012]
Ho visto cose che voi comuni precari di oggi potete solo immaginare: gente seduta davanti ad un computer non conoscere le funzioni CTRL C e CTRL V, impiegati fare le somme con Excel usando la calcolatrice e copiare i risultati nelle celle, persone lamentarsi perché non riescono ad andare a fare un giro al mercato perché devono preparare una Carta d’Identità, responsabili amministrativi passare le loro 8 ore lavorative parlando della “Figlia di Tizio, sposata col figlio di Caio che lo tradisce con Sempronio”, dipendenti statali che pensano che una stampante (nuova) sia rotta solo perché non è stata configurata on-line…
A tal proposito ho trovato un simpatico decalogo on line che riassume perfettamente il mio pensiero:

Ergo: purtroppo i luoghi comuni esistono, così come le eccezioni alla regola.



venerdì 20 luglio 2012

Lo stile di vita della ritmica del basso

La voglia di scrivere questo post mi è venuta poco fa mentre facevo la mia oretta di corsa dopo il lavoro. Correre mi piace e mi riesce anche bene, ma non ci riuscirei così bene se non ascoltassi musica mentre lo faccio. Per me ascoltare musica mentre faccio sport è il vero doping.
Non mi ritengo un grande conoscitore di musica, non ne parlo mai come un esperto, non vado alla ricerca di gruppi nascosti o marginali o dimenticati anche se con grandi capacità e una più o meno grande storia alle spalle. Se mi si consigliano li ascolto volentieri e se mi piacciono possono anche iniziare ad avere un posto fisso nei miei vari "somministratori musicali". Insomma questo per dire che non sono un sofisticato della musica, sono semplicemente uno che ne ascolta tanta, ogni momento della giornata che posso dedicarle lo spendo con le cuffie nelle orecchie, mai in macchina con lo stereo spento, mai sul cesso con l'mp3 spento, mai addormentarmi senza un sottofondo, mai uscire di casa la mattina senza un paio di canzoni ascoltate mentre mi vesto. Però no, non sono un esperto.
Quindi John Doe mi perdonerà se in questo post parlerò di un artista che amo molto e che dai presunti "professionisti" del settore è sempre rilegato all'angolo di chi non fa vera musica.
In realtà non voglio parlare direttamente di lui, non ce n'è bisogno, è molto conosciuto, ma voglio parlare dello stile di vita che fa nascere e praticare con le sue canzoni.
L'artista in questione è Lorenzo Cherubini conosciuto sin dagli anni '80 con il nome di Jovanotti.
Le sue canzoni vengono passate alle radio, dei suoi video è pieno il Tubo, c'è un grande muoversi intorno alla sua figura, scrive su Facebook e su Twitter, insomma non è uno che vuole fare l'artista nella sua torre d'avorio. Questo può e non può piacere.
A me non interessa quello che gira attorno al suo lavoro e alla sua musica a me interessa che continui a fare album, in genere ne fa uno ogni 2 anni e provo a spiegarvi perchè.
Quello che Lorenzo delinea con i suoi pezzi è secondo me uno stile di vita. Uno stile di vita che io ho fatto mio con grande piacere e soddisfazione. Voglio dire che è anche grazie a lui che ho percorso 1000 Km a piedi in terra straniera solo ma senza la minima paura o difficoltà. Ho imparato il piacere del viaggio anche da lui, dalle sue avventure in bici in Patagonia, Armenia, Iran ecc, dai suoi viaggi in Amazonia, NY e chi più ne ha più ne metta. C'è chi potrebbe dire: beh, con i suoi soldi li farei anche io.
Non è così semplice, perche viaggiare non è solo partire da un posto e arrivare in un altro, è vivere il viaggio fino a quel posto come fosse quello lo scopo, è mantenere la propria identità ma mischiarsi alle persone che si trovano non come se fossi uno di loro, perche evidentemente non lo sei, ma come uno che rispetta profondamente tutto ciò che è vario, bello o brutto e differente da se e da quello che si aspettava. E poi quella dei soldi è un stronzata, ci vogliono solo due gran palle, grande organizzazione e una gran voglia di vivere, me vivere veramente, per gitrare l'Iran e l'Armenia in bici e in solitaria. E poi non tutti sono in grado di fare i soldi diventando un cantante famoso. Quindi anche quello è un merito.
Ho anche imparato l'amore per le cose semplici, per le cose che necessitano tempo per realizzarsi e completarsi. E' anche grazie a lui se ho smesso di fumare e dopo 2 anni sono abbastanza sicuro di non ricaderci. E' anche grazie a lui che mi piace fare sport, sudare, mettere alla prova il mio corpo "con il sudore come un diamante sul sopracciglio".
Lorenza canta l'amore per la sua donna che subito diventa amore la mia donna, canta l'immensità del mondo e la microscopicità dell'uomo ma allo stesso tempo fa dell'uomo il creatore di un grandissimo universo rispetto al quale il mondo è un granello di sabbia.
Si, a volte canta di banalità, ma sono banalità messe lì bene e che è bello sentirsele dire ogni tanto, con quelle parole e con quella ritmica.
Fa venire voglia di piantare alberi, di guardare tramonti, di prendere aerei, di dire ti amo alla tua donna fissandola negli occhi, di ballare, di avere dei figli, fare colazione a casa con cornetti caldi e giornale, di correre sulla muraglia cinese, di scalare montagne, di andare in bici nei boschi, di prendere il vento in faccia, di condividere lenzuola calde e pulite, di piangere, di ridere, di saltare e di spiccare una corsa in salita, di chiudere gli occhi e aprire le braccia. E' musica che allontana tutto quello che fa male, che contrasta in se gli sballi artificiali (tutta la droga del mondo non vale un grammo della mia adrenalina), che allontana la tristezza (la tristezza è un ricatto, è il delitto perfetto, che fa vittime più della peste e non desta sospetto), fa bene all'anima e al corpo. Spesso non sono totalmente in sintonia con certi suoi punti di vista, tipo quello sul progresso ma non mi importa. Alla fine ti insegna anche che le differenze tra persone rendono tutto più frizzante.
Ascoltatelo senza pregiudizi, non importa quello che pensate della sua immagine o del modo in cui fa il suo lavoro. Ascoltarlo magari mentre si corre o si affrontano periodi difficili, da forza e a volte inganna anche la ragione  di chi come me non si definisce proprio un ottimista.

P.S. C'è sempre poi chi ama lo sballo artificiale, il farsi male, il non volersi bene e credere che sia giusto così. Con queste persone mi scuso, questo post non è per loro. 

A CARAVAN DELIVERING WEED



"The heaviest thing ever recorded" secondo il produttore del quarto lavoro degli SLEEP.
La storia intorno a "the dopesmoker" necessita di essere chiarita. Il documetario proposto l'altyra settima , "suck hawks such hounds", spiega bene con interviste ai 3 SLEEP tutte le curiosità, però non spiega il nuovo (il terzo) remixaggio del disco, riuscito nel Maggio del 2012.
La situazione è questa: gli SLEEP dopo Sleep's Holy Mountain, giudicato come uno dei migliori dischi di sempre per il genere, si presentano in sala dopo 4 anni con "the dopesmoker"; il disco ha però una piccola caratteristica.. è una traccia singlola che porta avanti un Riff per più di un ora. La London (etichetta produttrice del disco) non vuole pubblicarlo così sono costretti a ritornale in sala e riarrangiarlo in una versione ridotta con il nome di Jerusalem; la London si rifiuta di nuovo e il gruppo si scioglie. Una versione non autorizzata esce nel 1999 con il nome di Jerusalem, ma nessuno degli Sleep è soddisfatto perchè troppe pressioni e cambiamenti sono stati fatti dall'esterno. Nel 2003 ecco che esce "The Dopesmoker", la versione più fedele all'idea originale secondo Al Cisneros e che sembra soddisfare tutti. Quest' hanno la sorpresa, gli Sleep di nuovo insieme in tuor e una nuova edizione rimasrerizzata di "The Dopesmoker" con la copertina ridisegnata.

PS: se non avete mai sentito nominare gli SLEEP prima d'ora asoltatevi Sleep's Holy Mountain, molto più abbordabile del monolite proposto qui sotto (in una versione di solo 20 min in un live di quest'anno)


Buon ascolto



giovedì 19 luglio 2012

Campagna di Sensibilizzazione per il Controllo delle Referenze degli Stallieri

                                                    "Vittorio Mangano è un eroe"


                                              Marcello Dell' Utri




             

mercoledì 18 luglio 2012

Hesher was here



Opera prima del regista Spencer Susser (esordiente sul lungo ma che già si era fatto notare con il cortometraggio australiano I love Sarah Jane, piccola storia apocalittico/zombie che è possibile guardare interamente sul Tubo), Hesher è un'esplorazione della perdita, un film ruvido e a tratti divertente pur nella sua drammaticità di fondo; il tutto è condito da azioni un po’ alla cazzo di cane, dialoghi molto scurrili accompagnati da musica tosta.

L’ambiente in cui è immersa le pellicola è quello della white trash di provincia, la feccia bianca americana, tra personaggi che si muovono in un clima da Grande Depressione, perfettamente fotografato nella figura della Portman, cassiera che lavora 15 ore a settimana e riesce a malapena ad arrivare alla fine del mese, una Portman in versione occhialoni e capelli unti da sfigata. (Per quanto Natalie Portman possa risultare sfigata, naturalmente…)

La storia ha un incipit abbastanza inverosimile: uno squatter metallaro e piromane si stabilisce a casa tua, a guardare porno via cavo e fumare marijuana, tutto questo senza che nessuno faccia qualcosa per mandarlo a cacare (sebbene quel qualcuno in questo caso siano l’anziana e dolce nonnina sulla via della demenza senile e il padre Paul depresso che non riesce a muovere il culo dal divano in cui è sprofondato da mesi).
Ma al di là di questo, la storia ha un senso e porta con se un messaggio profondo se pur banale: lasciare alle spalle l’apatia del dolore e andare avanti.
To Move on, dicono gli americani popolo che adora le metafore. 

Il fatto che latore di questo messaggio sia uno che fa quel cazzo che gli pare dalla mattina alla sera, che da fuoco alle macchine e lancia molotov alla polizia come se fossero coriandoli, è strano e allo stesso tempo divertente. Il risultato è che il film riesce ad essere più introspettivo di quanto non si possa pensare a prima vista e forse anche più profondo di quelle che erano le intenzioni iniziali.

Gordon-Levitt di solito ha sempre interpretato personaggi normali di storie più che ordinarie: il classico bravo ragazzo; ma vederlo in queste condizioni coi capelli lunghi, la barba sfatta, tatuato fino al buco del culo, fa effetto. Comunque il ragazzo è bravo davvero 
L’attore si è ispirato al defunto bassista dei Metallica, Cliff Burton, per entrare meglio nella parte

Capitolo colonna sonora: brani tratti da Kill ‘Em All, Muster of Puppets e Ride The Lightning, e qualcosina anche dei Motorhead (oltre alla maglia del protagonista)


martedì 17 luglio 2012

Un bagno di leggerezza cinematografica

Dunque.
Ecco che torno con un post che, visti quelli dei miei insigni colleghi primati, non esito a definire "di cazzeggio".
Sono qui soltanto per mettervi in guardia brevemente da un paio di film da grande pubblico che, mettiamola così, ho visto io per voi e dato che siamo immersi fin sopra la testa nella merda di piena crisi "quasi globale" (escludo di proposito e ovviamente i BRICS che ci faranno il culo), provo a farvi risparmiare quei 14 euro o giù di li. Li ho spesi io, possono bastare.
I film in questione sono: "The Amazing Spider-Man" e "Biancaneve e il Cacciatore".
Il primo è l'ennesimo film Marvel, migliorato rispetto al primo e arricchito di effetti esaltanti, piccole novità riguardanti Peter Parker e il ragno che lo ha punto, una bella ragazza, un'adolescente storia d'amore e niente più.
Ora, se siete dei patiti del fumetto o dei maniaci dei super eroi, ci andrete sicuramente. Non sarà certo la mia premura finanziaria a fermarvi. E ci andrà anche chi, come me, vuole passare un paio d'ore in distrazione e riposare la mente dalla fatiche del giorno. Se però siete in dubbio se sacrificare 7 euro oppure 10 (per chi ama il 3D roba in 3D da Zerocalcare), mi permetto di consigliarvi di prenderci un paio di birre tra amici o comprarci un libro, che so, di Italo Calvino, che hanno sempre un altissimo rapporto qualità prezzo.

Il secondo, voglio dire la verità, sono andato a vederlo solo per ammirare la bellezza (non la bravura) di Kristen Steward, che amo e voglio che tutti lo sappiate :-) fuori dai riflettori della saga di Twilight. Però devo dire che, pur decantando la bellezza del personaggio, il regista lascia quella dell'attrice un po in sordina. Il film è ovviamente una rivisitazione della favola dei fratelli Grimm, molto più dark e gothic di quella a cui ci ha abituato la Disney o anche la versione presentataci nel precedente film, uscito nello stesso anno, con Julia Robers nei panni della regina cattiva dal prevedibile titolo di "Biancaneve".
Non è un bel film per adulti, neanche se volete distrarvi.

E dopo questo bagno di leggerezza cinematografica, spero di trovare il tempo per guardarmi qualche bel film e terminare qualche bel libro così da tediarvi con delle recensioni serie e intellettualoidi.

Genova ci dice che quando il potere si sente minacciato, lo stato di diritto può essere sospeso.

Tra qualche giorno saranno passati 11 anni dal G8 di Genova, da quella notte tra il 21 e il 22 luglio del 2001 durante la quale decine di poliziotti fecero irruzione nella scuola Diaz e massacrarono (non credo ci sia altro termine da usare) 92 persone inermi, alcune delle quali stavano già dormendo. Amnesty International ha definito l'episodio come "la più grave sospensione dei diritti umani in un paese democratico dopo la Seconda Guerra Mondiale".
Neanche due settimane fa sono state emesse le sentenze definitive per i responsabili (diretti e non) della "macelleria messicana" alla scuola Diaz; alcuni dei poliziotti che hanno partecipato al massacro non andranno in carcere grazie all’indulto approvato nel 2006 e alla prescrizione delle condanne per lesioni gravi. Interdizione dai pubblici uffici per un massimo di cinque anni per gli alti dirigenti dei vari apparati investigativi della polizia, tutti condannati per falso aggravato. Addirittura alcuni dei legali dei condannati in via definitiva per le violenze alla Scuola Diaz hanno intenzione di chiedere la grazia al Capo dello Stato per i meriti da loro acquisiti sul campo, per non essersi macchiati di violenze e di fatti di sangue.
Negli anni scorsi alcuni dei responsabili erano già stati assolti nei precedenti processi, altri addirittura hanno anche ottenuto promozioni e avanzamenti di carriera (il capo della polizia che ha comandato quel massacro è diventato il presidente della commissione di controllo parlamentare per i servizi segreti).
Sempre in questi giorni sono state emesse anche le sentenze definitive (6 e 10 anni) per due dei 10 manifestanti accusati di "devastazione e saccheggio", un reato (inserito nel codice penale durante il fascismo e quasi mai utilizzato) per il quale rischiano fino a 15 anni di carcere.
Personalmente dubito che tra gli arrestati ci sia chi veramente, a volto coperto, ha causato "distruzione e saccheggio", ma non voglio mettere in discussione la colpevolezza degli imputati nei diversi processi, quanto piuttosto la severità delle condanne: a quanto pare è molto più grave sfasciare vetrine e bancomat che picchiare e torturare persone, soprattutto quando ad eseguire il massacro sono le forze dell'ordine, cosa che secondo me dovrebbe costituire un'aggravante.
Credo che questo non sia la giustizia di un paese cosiddetto civile, ma piuttosto di uno stato di polizia. Uno stato in cui le cronache hanno spesso dimostrato che chi commette un reato portando una divisa gode di una certa impunità. E soprattutto dove le istituzioni difficilmente condannano pubblicamente certi comportamenti riprovevoli da parte di chi dovrebbe garantire "ordine e sicurezza", anzi si tende a minimizzare l'accaduto se non addirittura ad ignorarlo, quando invece sono molto celeri nell'elogiarne pubblicamente l'operato magari a seguito di risultati positivi nella lotta alla criminalità. Uno stato che ha avuto le più alte cariche istituzionali ricoperte da Francesco Cossiga, propugnatore della dottrina per la quale occorre:
"«Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
«Soprattutto i docenti.»
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!»
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio.»"
(Dall'intervista a Francesco Cossiga, 23 ottobre 2008, «Quotidiano Nazionale»)

Riguardo agli eventi di quella notte di 11 anni fa, è possibile trovare una descrizione accurata nonchè agghiacciante nell'articolo The bloody battle of Genoa, scritto nel 2008 dal giornalista inglese del Guardian Nick Davies, che si può trovare anche tradotto in italiano sull'Internazionale (Le ferite di Genova).

Infine, per chi non l'avesse già fatto, consiglio la visione del film Diaz di Daniele Vicari, e di firmare l'appello della campagna 10x100 a favore dei manifestanti condannati per devastazione e saccheggio.
 

Mammiferi Presuntuosi



Improvvisamente rimaniamo come folgorati, un  istante  e la nostra vita è cambiata per sempre. Non riusciamo più a capire il senso delle cose. Quali erano le nostre ambizioni? Che ne è di quella razionalità tramite la quale credevamo di dominare la realtà? Cosa siamo? Ci voltiamo indietro e vediamo un  ammasso informe fatto di teorie e convenzioni incomprensibili, la nausea ci assale.
Istintivamente andiamo allo specchio, fissiamo il nostro sguardo, ci annusiamo, ci pizzichiamo,  ci grattiamo. Quel dubbio, improvviso ed inquietante, si mostra adesso a noi sotto la  cruda forma  di verità cristallina. Iniziamo a capire…
Cos’è cambiato dopo tanti millenni? Siamo solo mammiferi fatti di fame, di istinti, di secrezioni  e paura.
Per alcuni di noi lo sbigottimento iniziale si traduce, pian piano, in  nuova consapevolezza, per altri, in panico e follia.
Ecco dunque le crisi mistiche, le svolte nichiliste, le soluzioni estreme….





                                                         RIP Jon Lord

lunedì 16 luglio 2012

IL LUNEDI' ALTERNATIVO

IL ROCK "ALTERNATIVO"
Rock Alternativo è una definizione troppo "generica" per essere di aiuto, un grande scatolone pieno di cose diverse. Vedremo come un'analisi più approfondita possa generare più grandi problematiche di classificazione. I documentari proposti non daranno chiarezza sotto questo punto di vista, ma aiuteranno a capire le dinamiche, la storia, le indicazioni geografiche e l'evoluzione della musica alternativa negli Stati Uniti, Gemania, Italia, Scandinavia....  il tutto verrà poi integrato di volta in volta con materiale nuovo che possa essere di un qualche interesse.

LUNEDI' 16/07/2012

I primi 2 documentari riguardano la scena alternativa americana della west-coast tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90. Partendo dallo stato di Washington con la scena di Seattle fino giù al confine con il Messico, nello stesso periodo di tempo, gruppi di ragazzi facevano le stesse cose in ambienti completamente opposti. L'environment logicamente ha influenzato in maniera differente i suoni e le menifestazioni, ma le intenzioni comuni miravano allo stesso obbiettivo.

1) Il primo film documentario si chima Hype! in maniera diretta mostra la nascita e il picco e la rovinosa decadenza del Seattlesound quando il Grunge era la Musica e il modello da seguire. Il film, essendo del 1996, fa come da testamento ad un epoca dagli stascichi infiniti. La versione postata in inglese è senza sottotili, quindi per chi non conoscesse la lingua si goda la musica






2) Allora...Il secondo doculentario è una chicca per chi cerca  musica non contaminata dalle major, non è su un fenomeno durato 5 o 10 anni, ma un subgenere che ha origini nella psichedelia degli anni 60 e 70 e che dall'inizio degli anni 90 continua a sfornare band incredibili. Come al solito tutto nasce da una delle zone più depresse degli Stati Uniti... il Deserto, fino ad arrivare agli angoli più oscuri del subconscio. Si chiama Such Hawks Such Hounds è del 2007 ed in inglese.
 KYUSS, SLEEP, SUNN O))), SCOTT WINO WEINRICH, DEAD MEADOW....enjoy it

 





a meno di catastrofi naturali, tragedie e ira divina, lunedì prossimo KRAUT!


sabato 14 luglio 2012

"Gli dei della Gracia" di Friedrich Schiller

La poesia fu composta (e modificata) tra il 1788 ed il 1800. I temi principalmente estetici sono la riflessione sull'Antico, il rapporto tra sensibilità e ragione, la critica dell'astrazione teologica e dell'annientamento della natura propria del Mondo moderno. Il Classicismo, contrapposto al Cristianesimo, appare come un ideale di intatta perfezione in cui l'Uomo, la Natura, e la Divinità vivevano in una compiuta armonia, una dimensione irraggiungibile, irrimediabilmente perduta per l'Uomo moderno.

I.
Quando vostro era il regno e bello il mondo,
genti beate guidavate ancora
con le redini lievi della gioia,
esseri belli del mondo delle fiabe!
Quando il culto gioioso ancor splendeva,
tutto diverso, era diverso allora!
Quando di fiori si ornavano i tuoi templi,
o Venere Amatusia!

II.
Quando della poesia il velo incantato
la verità leggiadro avvolgeva ancora,
forza letale fluiva nel creato,
e ciò che mai sentirà sentiva.
Per stringerla al seno dell'amore
più alta nobiltà si diede alla natura;
indicava agli sguardi d'iniziati
tutto l'orma di un dio.

III.
Dove ora, dicono i nostri saggi,
gira una sfera di fuoco senza vita,
guidava allora il suo carro dorato
Elio, in serena maestà.
Oreadi popolavan queste cime,
una Driade quell'albero abitava,
dalle urne di dolci Naiadi usciva
dei fumi la spuma d'argento.

IV.
Quel lauro si volse un dì chiedendo aiuto,
la Tantalide tace in questa pietra,
da quella canna s'udì il pianto di Siringa,
di Filomela il dolor da questo bosco.
Quel ruscello le lacrime accolse
per Persefone piante da Demetra,
e da questo poggio chiamò invano
Citera il suo bell'amato.

V.
Tra la stirpe di Deucalione ai tempi
discendevano i celesti ancora,
di Pirra per conquistar le belle figlie
fece il pastore il figlio di Latona.
Tra uomini, divinità ed eroi
strinse amore un nodo di bellezza;
rendevano mortali, dèi ed eroi
omaggio in Amatunte.

VI.
La cupa gravità e triste rinuncia
eran bandite dal vostro gaio culto,
felici dovean battere tutti i cuori,
poiché l'uomo felice a voi era affine.
Nulla era sacro allora come il bello,
nessuna gioia era vergogna al dio,
dove arrossiva pudica la Camèna,
dove Grazia regnava.

VII.
Come palazzi eran ridenti i templi,
vi onoravano i giochi degli eroi
nelle Istmiche splendide di alloro,
ed i carri rombavano alla meta.
In bell'intreccio andavano animate
le danze intorno allo sfarzoso altare.
Le vostre tempie ornavan serti di vittoria
e corone le chiome profumate.

VIII.
L'evoè degli invasati con il tirso
e lo splendido giogo di pantere
annunciavano il gran rallegratore;
fauno e satiro precedono malfermi,
folli Menadi lo attorniano saltando,
le loro danza lodano il suo vino
e le gote brunite dell'oste
gaie invitano al bere.

IX.
Non compariva allora orrendo scheletro
davanti al letto del morente. Un bacio
toglieva al labbro l'ultimo respiro,
un genio soffocava la sua fiamma.
Fin la bilancia severa del giudizio
reggeva all'Orco progenie di mortale
e i lamenti accorati del Trace
commossero le Erinni.

X.
Di nuovo incontrò l'ombra felice
nei boschi dell'Eliso la sua gioia,
vero amore trovò il fedele sposo
e la sua strada chi portava il carro;
la lira di Lino suonava i canti usati,
tra le braccia di Alcesti cade Admeto,
Oreste riconosce il proprio amico
e le sue frecce Filottete.

XI.
Premi più alti davan forza al lottatore
sulla laboriosa via della virtù,
splendidi artefici di azioni grandi
ascendevano al rango dei beati.
Muta a colui che reclamava i morti
s'inchinava la schiera degli dèi,
facevan luce al pilota tra le onde
dall'Olimpo i Dioscuri.

XII.
Mondo bello, dove sei? Ritorna,
della natura soave primavera!
Solo nella terra fatata dei canti
la tua traccia fiabesca vive ancora.
Senza vita, in lutto è la campagna,
al mio sguardo non si offre nessun dio,
di quella calda immagine di vita
solo l'ombra è rimasta!

XIII.
Abbattuti son tutti quei fiori
per il tempestar da Settentrione.
E per favorirne uno su tutti
questo mondo di dèi dové sparire.
Triste indago la volta di stelle
ma, Selene, non ti trovò più,
per i boschi chiamo e per le onde,
vuoti mi riecheggiano.

XIV.
Ignara delle gioie che essa dona,
mai sedotta dal proprio splendore,
mai conscia che lo spirito la guida,
né di mia felicità felice,
sorda pure alla gloria del suo autore
come un morto rintocco d'orgoglio,
la legge di gravità serve da schiava
la naturasenza dèi.

XV.
Per nascere domani nuovamente
scava oggi la sua propria tomba,
e da sé allo stesso eterno fuso
si avvolgono e si svolgono le lune.
Son tornati alla terra dei poeti
gli dèi, oziosi, inutili ad un mondo
che, sfuggito alle lor briglie, si regge
sul suo proprio oscillare.

XVI.
Sono tornati a casa, sì, ed il bello
e ciò che è alto, tutto si son presi,
tutti i colori e i suoni della vita,
sol la parola esamine a noi resta.
Strappati ai flutti del tempo, stan sospesi
al sicuro, lassù in cima al Pindo.
Quel che eterno deve vivere nel canto
nella vita ha da perire.

giovedì 12 luglio 2012

La Primavera Italiana



Il vento del cambiamento, che ha dato inizio alle rivolte giovanili nel nord-africa e nel giro di pochi mesi ne ha sconvolto l’intero assetto politico, sembra che in questo momento stia soffiando  con una certa insistenza in direzione S/N e, attraversato il mediterraneo, stia già abbattendosi sulla penisola italiana.
Oggi ho iniziato a percepire i primi effetti di questa brezza “svecchiatrice” guardando il telegiornale e concentrandomi sulla principale notizia del giorno, ossia, l’annuncio dell’intenzione di candidarsi alle prossime elezioni da parte di Silvio Berlusconi.
In verità la notizia non mi sconvolge poi tanto, perché che in Italia qualcosa stesse cambiando l’avevo capito da tempo, ma adesso, averne le prove, mi riempie di gioia e di fiducia.
Cari trentenni disoccupati, precari e schiavi, su col morale!
Il “nuovo” sta avanzando, è in arrivo la bella stagione!
Il peggio è passato……

mercoledì 11 luglio 2012

Suggerimenti...

Campbell Scott (Scott C) fumettista, illustratore, creatore di dipinti, libri per bambini e videogiochi. 
Ha studiato illustrazione presso l'Accademia di Belle Arti di San Francisco, concentrandosi sul fumetto e illustrazione per bambini. Subito dopo la laurea, ha iniziato a lavorare  come concept artist sui videogiochi per bambini. Accanto a questa carriera nei giochi, ha pubblicato numerosi fumetti e creato opere che sono apparse in gallerie e pubblicazioni in tutto il mondo.

Il tipo è praticamente sconosciuto (potete chiedergli tranquillamente l'amicizia su FEISBUKKE), mi ha colpito lo stile grezzo che sottende ad una grazia unica dovuta al maestrale uso degli acquerelli; ricorda un po' Gipi anche se il nostro concittadino è più graffiante e "non ha rivali nella raffigurazione delle pose e delle svogliatezze dell’adolescenza".
Comunque, questo Scott C usando uno stile semplice ed evocativo ha fatto sue le scene più belle del cinema internazionale: visitate il sito e le gallery e ne sapremo riparlare. 


Attenzione nel googolarlo, ha un sacco di omonimini noti: ve lo ricordate quel film con la Julia Roberts che fa l'infermiera e cura quel tipo fissato con Klimt malato di cancro? Troppo melodrammatico e lacrimevole forse per essere ricordato dal pubblico maschile, io c'ho fatto i meglio pianti nel lontano 1998...ma questa è un'altra storia

lunedì 9 luglio 2012

Estratto da Fight Club (film da vedere 2 volte all'anno)

Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisone con 500 canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il Viagra, poche calorie.
Martha sta lucidando le maniglie sul Titanic, va tutto a fondo bello. Perciò vaffanculo.

Report del 29/04/2012

Magari a qualcuno è sfuggito questo interessante servizio di report.
Cercare di rendere più visibile una cosa importante tramite un blog quasi invisibile sembra paradossale ma all'esercito delle 12 scimmie non importa un bel cazzetto di questo.
Il loro eroe preferito resta Don Chisciotte.

Danni da Aspartame. Enti di controllo e ricerca comprati. Logica del profitto a discapito dei consumatori.
E gli Stati Uniti fanno un gioco sporco.

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-613825eb-bcdc-456f-9bbf-910ced2b7fb3.html?refresh_ce

LA SINDROME DA INVERSIONE LABIO-RETTALE


La sindrome da “inversione labio-rettale”, più volgarmente conosciuta come “diarrea verbale”, è una malattia degenerativa che sembra affliggere in maniera più o meno grave un adulto su dieci.
Ricerche approfondite dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicate nel febbraio scorso, hanno tracciato un primo profilo di tale sindrome. Alcuni scienziati hanno monitorato per un periodo di un mese, cento individui affetti da questo tipo particolare di diarrea, e i risultati di questo studio sono a dir poco sorprendenti.
Oggi è possibile sapere quali sono i sintomi della malattia, come progredisce, e quali sono gli stadi di sviluppo della stessa.
È ormai noto, per esempio, che il diarroico “tipo” è un individuo che gode apparentemente di buona salute e che conduce una vita apparentemente normale.
Sembrerebbe (ma gli scienziati non osano ancora sbilanciarsi) che si tratti di una malattia ereditaria, (il 75% dei genitori dei pazienti studiati ne è affetto) e che in età adolescenziale si manifestino  i primi sintomi.
Il “diarroico verbale”, nello stadio evoluto, è una persona assolutamente incapace di stare zitta. Egli emette parole in sequenza ad un ritmo forsennato, e gli intervalli del flusso vocale, in verità assai pochi, sono scanditi solo dall’accensione di una sigaretta, o dalla necessità di abbeverarsi.                                          
A tale incapacità di autocontrollo, si aggiunge l’assoluta incapacità di sintesi, ed è così che egli può parlare ininterrottamente per molti minuti, allungando a dismisura aneddoti che un soggetto sano giudicherebbe di scarso interesse.
Stando a quanto dicono gli scienziati il sintomo che segna il punto di non ritorno dalla malattia sarebbe “il racconto delle vacanze”, qualora esso si prolungasse oltre la soglia critica dei 30 minuti.
Molto spesso tale racconto inizia in totale assenza di un contesto adeguato e di un filo logico-consequenziale, si origina semplicemente con l’interruzione dei dialoghi altrui.
Il “diarroico” inoltre non ascolta gli altri, ed è in grado di sovrastare colui che cercasse di zittirlo con un racconto di emergenza.
È stato inoltre notato un atteggiamento nocivo che talvolta gli individui sani assumono nei confronti del malato. Infatti, pur accorgendosi che il soggetto in questione stia parlando in maniera innaturale, toccando picchi di frequenza elevatissimi in corrispondenza di argomenti che ignora, può accadere che l’ascoltatore, nel tentativo di preservare il proprio equilibrio psicofisico, si limiti ad annuire passivamente, cessando di fatto quell’attività intellettuale “critica” tipica dell’uomo occidentale.
Questo fenomeno rischia di avere effetti deleteri sul malato, che, in assenza di critiche ed obiezioni, finisce per ricoprire ruoli di leadership all’interno di una comunità. Ciò comporta da un lato il verificarsi di un aumento del numero degli ascoltatori, e di conseguenza un acutizzarsi della diarrea, dall’altro può dar luogo a fenomeni di emulazione, innescando così una reazione a catena impossibile da controllare.
È importante invece, una volta individuato il problema, chiedere l’aiuto di un medico specializzato che, dopo accurate visite sarà in grado di suggerire la migliore soluzione terapeutica.
Bisogna tuttavia ricordare che nonostante i passi da gigante compiuti dalla ricerca negli ultimi anni, ad oggi non esiste ancora una cura definitiva per la “sindrome da inversione labio-rettale”: le terapie attualmente in uso, che variano dall’innesto di speciali pannoloni di titanio nelle corde vocali, all’agopuntura, non offrono ancora una risposta definitiva per quello che il ricercatore Hairot Hilcatz, a capo dell’equipe dell’università di Berna che sta studiando la sindrome, ha definito “Il flagello del terzo millennio”.