Flavio
Briatore,
la dimostrazione vivente che non serve il cervello per fare soldi a palate,
sarà il boss della versione italiana di The Apprentice in onda su
Cielo.
Per chi non
lo sapesse, o comunque per chi non è patologicamente teledipendente come me, The
Apprentice è un talent show sul mondo del business, portato al
successo negli USA dal magnate del settore immobiliare Donald Trump.
In qualità di Boss, il
caro Flavietto, guiderà “i 16 candidati
nella loro crescita professionale
testando creatività, intraprendenza e talento manageriale assegnando sfide
sempre più impegnative e avrà il compito di premiarli o eliminarli finché in
campo ne rimarrà soltanto uno”. Il vincitore avrà la
possibilità di iniziare la propria carriera professionale lavorando a fianco
del Boss in una delle sue aziende con un ruolo manageriale di prestigio e uno
stipendio a 6 cifre. (GesùGGiuseppeeMMaria!!).
In questo nostro
Bel Paese sempre più in crisi, che ha bisogno di stimoli, di sogni e di modelli
positivi da seguire perché non proporre
questo format di giovani talenti guidati dal guru del “self-made-man” pensiero?
Ma come perché??
Perché
potrebbe davvero insegnare tanto un uomo che non ha mai brillato per capacità
manageriale: pensiamo alla Paramatti, acquistata dall’imprenditore milanese
Achille Caproni su consiglio di Briatore, che finì in un "crac" con
conseguente cassa integrazione di molti operai ed un buco di 14 miliardi di lire
tra banche
e creditori.
Perché
potrebbe davvero essere di esempio un personaggio che, nascondendosi dietro al
ruolo di agente discografico di Iva Zanicchi (!!), si dedicava ad affari connessi a bische
clandestine e gioco d'azzardo, che lo portarono ad essere condannato in primo
grado ad un anno e sei mesi di reclusione. [Ovviamente Briatore riuscì ad
evitare il carcere rifugiandosi nelle Isole Vergini, (che te
lo dico a fa!) per poi tornare dopo un'amnistia].
Perché è l’esempio lampante di come esista e funzioni la famosa
“Meritocrazia” dato che grazie all’amicizia con Benetton ha ottenuto l'incarico
di direttore esecutivo della scuderia Benetton. [Diamogli atto che nel ‘91 ebbe
l'intuizione di ingaggiare dalla Jordanil giovane pilota Schumacher (malgrado avesse all'attivo una sola gara in F1 disputata in
quella stessa stagione). Schumacher,
come tutti sanno, divenne campione del mondo con la Benetton per due volte
consecutive nel ‘94 e nel ‘95, anno in cui la Benetton vinse anche il titolo costruttori, ma
una rondine, cazzo, non fa primavera!!] Quando poi la Benetton fu venduta
definitivamente alla Renault nel 2001, Briatore venne assunto come direttore esecutivo del nuovo
team Renault.
Ah che uomo, che manager, che grande imprenditore… Più leggo di
lui e più mi vengono i brividi, ho la pelle d’oca fin sotto le ascelle!!
Ma intanto,
nel novembre del 2003 la vecchia volpe, esempio di onestà e rettitudine, fu di nuovo
coinvolta in un inchiesta giudiziarie: il P.M. Woodcock
ne chiese
infatti la custodia
cautelare
nell'ambito di un'inchiesta che coinvolse molti Vip per una serie di pressioni
indebite verso ambienti ministeriali.
Nel 2007 la
Renault di Briatore fu coinvolta in un’indagine della FIA relativamente
all’incidente dell'ex pilota della Renault Nelson Piquet Jr. : si sospettava
che il pilota fosse intenzionalmente andato fuori pista dietro ordine del suo team manager Briatore, allo scopo di
favorire la vittoria della prima guida Fernando Alonso. La scuderia francese
dal canto suo, rilasciò un comunicato in cui annunciava che il team manager Flavio Briatore non
faceva più parte del team.
Il nostro
povero Flavio, solo e abbandonato da tutti, fu poi radiato e squalificato per
due anni con la condizionale…ma che ce frega noi c’avemo il Billionaire e il
Twiga ( ai tempi) !!
Last but not
the least nel 2010, Briatore è
nuovamente assurto all'onore delle cronache per il sequestro del suo mega yacht
Force Blue, avvenuto a largo di La Spezia, ad opera
della Guardia
di Finanza per frode fiscale.
Povero
Flavio, tra la Gregoraci ( si dice gli abbia chiesto di regalarle una spirale
vaginale fatta di diamanti) e il Billionaire chiuso e il Twiga con i conti in
rosso e le tasse e Monti e la Santanchè e “Silvio è malato” e tutti i suoi
amichetti indagati, è stretto in una morsa: facciamoglieli guadagnare ‘sti eurini
con un reality, riabilitiamo la sua immagine, facciamo vedere che può essere un
esempio di vita, lui: così abbronzato e fascinoso, con le sue lenti blu, i suoi
parei e le sue mutande minimal.
Quindi care
scimmie in crisi, mi raccomando, a Settembre tutti sintonizzati su Cielo, flute
di champagne in mano, mocassino scamosciato e camicia slacciata fino
all’ombelico (per le donne basta un tanga paillettato) per carpire i suoi
segreti e diventare tutti come lui, lui che ci ama e che tanto vuole insegnare
ai giovani d’oggi, lui che una volta disse questa frase così profonda e pregna
di significato:
“Adoro gli
italiani e adoro l'Italia. Ma per me è il luogo delle vacanze. Adoro l'Italia
in costume da bagno.”
Come non amarlo