Presentazione


giovedì 30 agosto 2012

Nuovi vecchi mostri




Flavio Briatore, la dimostrazione vivente che non serve il cervello per fare soldi a palate, sarà il boss della versione italiana di The Apprentice in onda su Cielo.


Per chi non lo sapesse, o comunque per chi non è patologicamente teledipendente come me, The Apprentice è un talent show sul mondo del business, portato al successo negli USA dal magnate del settore immobiliare Donald Trump.
In qualità di Boss, il caro Flavietto, guiderà “i 16 candidati nella loro crescita professionale testando creatività, intraprendenza e talento manageriale assegnando sfide sempre più impegnative e avrà il compito di premiarli o eliminarli finché in campo ne rimarrà soltanto uno”. Il vincitore avrà la possibilità di iniziare la propria carriera professionale lavorando a fianco del Boss in una delle sue aziende con un ruolo manageriale di prestigio e uno stipendio a 6 cifre. (GesùGGiuseppeeMMaria!!).
In questo nostro Bel Paese sempre più in crisi, che ha bisogno di stimoli, di sogni e di modelli positivi da seguire  perché non proporre questo format di giovani talenti guidati dal guru del “self-made-man” pensiero? Ma come perché??
Perché potrebbe davvero insegnare tanto un uomo che non ha mai brillato per capacità manageriale: pensiamo alla Paramatti, acquistata dall’imprenditore milanese Achille Caproni su consiglio di Briatore, che finì in un "crac" con conseguente cassa integrazione di molti operai ed un buco di 14 miliardi di lire tra banche e creditori.
Perché potrebbe davvero essere di esempio un personaggio che, nascondendosi dietro al ruolo di agente discografico di Iva Zanicchi (!!),  si dedicava ad affari connessi a bische clandestine e gioco d'azzardo, che lo portarono ad essere condannato in primo grado ad un anno e sei mesi di reclusione. [Ovviamente Briatore riuscì ad evitare il carcere rifugiandosi nelle Isole Vergini, (che te lo dico a fa!) per poi tornare dopo un'amnistia].
Perché è l’esempio lampante di come esista e funzioni la famosa “Meritocrazia” dato che grazie all’amicizia con Benetton ha ottenuto l'incarico di direttore esecutivo della scuderia Benetton. [Diamogli atto che nel ‘91 ebbe l'intuizione di ingaggiare dalla Jordanil giovane pilota Schumacher (malgrado avesse all'attivo una sola gara in F1 disputata in quella stessa stagione). Schumacher, come tutti sanno, divenne campione del mondo con la Benetton per due volte consecutive nel ‘94 e nel ‘95, anno in cui la Benetton vinse anche il titolo costruttori, ma una rondine, cazzo, non fa primavera!!] Quando poi la Benetton fu venduta definitivamente alla Renault nel 2001, Briatore venne assunto come direttore esecutivo del nuovo team Renault. 



 Ah che uomo, che manager, che grande imprenditore… Più leggo di lui e più mi vengono i brividi, ho la pelle d’oca fin sotto le ascelle!!
Ma intanto, nel novembre del 2003 la vecchia volpe, esempio di onestà e rettitudine, fu di nuovo coinvolta in un inchiesta giudiziarie: il P.M. Woodcock ne chiese infatti la custodia cautelare nell'ambito di un'inchiesta che coinvolse molti Vip per una serie di pressioni indebite verso ambienti ministeriali.
Nel 2007 la Renault di Briatore fu coinvolta in un’indagine della FIA relativamente all’incidente dell'ex pilota della Renault Nelson Piquet Jr. : si sospettava che il pilota fosse intenzionalmente andato fuori pista dietro ordine del suo team manager Briatore, allo scopo di favorire la vittoria della prima guida Fernando Alonso. La scuderia francese dal canto suo, rilasciò un comunicato in cui annunciava che il team manager Flavio Briatore non faceva più parte del team.
Il nostro povero Flavio, solo e abbandonato da tutti, fu poi radiato e squalificato per due anni con la condizionale…ma che ce frega noi c’avemo il Billionaire e il Twiga ( ai tempi) !! 
Last but not the least nel 2010, Briatore è nuovamente assurto all'onore delle cronache per il sequestro del suo mega yacht Force Blue, avvenuto a largo di La Spezia, ad opera della Guardia di Finanza per frode fiscale.
Povero Flavio, tra la Gregoraci ( si dice gli abbia chiesto di regalarle una spirale vaginale fatta di diamanti) e il Billionaire chiuso e il Twiga con i conti in rosso e le tasse e Monti e la Santanchè e “Silvio è malato” e tutti i suoi amichetti indagati, è stretto in una morsa: facciamoglieli guadagnare ‘sti eurini con un reality, riabilitiamo la sua immagine, facciamo vedere che può essere un esempio di vita, lui: così abbronzato e fascinoso, con le sue lenti blu, i suoi parei e le sue mutande minimal.
Quindi care scimmie in crisi, mi raccomando, a Settembre tutti sintonizzati su Cielo, flute di champagne in mano, mocassino scamosciato e camicia slacciata fino all’ombelico (per le donne basta un tanga paillettato) per carpire i suoi segreti e diventare tutti come lui, lui che ci ama e che tanto vuole insegnare ai giovani d’oggi, lui che una volta disse questa frase così profonda e pregna di significato:

“Adoro gli italiani e adoro l'Italia. Ma per me è il luogo delle vacanze. Adoro l'Italia in costume da bagno.

Come non amarlo