Il racconto di uno dei più atroci episodi avvenuti durante la guerra civile libanese, ad opera dei falangisti cristiani, che, per vendicare la morte del presidente libanese Bashir Gemayel, tra il 16 e il 18 settembre 1982 massacrarono centinaia di rifugiati palestinesi, nei campi di Sabra e Shatila, a Beirut. Un resoconto profondo e sofferto, narrato da uno dei protagonisti di quel massacro, un giovane soldato dell'esercito israeliano, che aveva il compito di coprire le milizie libanesi mentre avrebbero "ripulito i campi dai terroristi palestinesi". La memoria di quei giorni terribili, dei quali dopo vent'anni nella sua testa non è rimasto alcun ricordo, riemergerà a poco a poco grazie ai racconti e alle testimonianze dei protagonisti dell'epoca.
Oltre alla visione del film, consiglio anche la lettura della graphic novel omonima, che credo offra un impatto diverso, forse più intimo, nella lettura della storia.
<< D'un tratto scorsi una manina, la mano di un bimbo o di una bimba, che spuntava dalle macerie. Guardai meglio e vidi dei riccioli, una testa ricciuta, coperta di polvere. Una mano e una testa.
Mia figlia aveva circa la stessa età di quella ragazzina. E i capelli ricci. >>
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